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La ricorrenza del centenario della nascita di Massimo Pallottino, il fondatore della moderna Etruscologia, ha fornito l'occasione per realizzare una piccola mostra commemorativa nei locali del Museo delle Antichità Etrusche e Italiche, da lui voluto e fondato. L'intento della mostra era quello di documentare la continuità delle linee di ricerca di una scuola, pienamente affermata negli anni '50, focalizzando due fondamentali imprese iniziate da Pallottino e tuttora portate avanti dai suoi allievi: lo studio del santuario di Veio-Portonaccio e lo scavo di Pyrgi. Un ricco materiale d'archivio, quasi completamente inedito, composto in buona parte di appunti e disegni autografi di Pallottino, ha permesso di mettere a confronto le fasi iniziali delle ricerche con i risultati più recenti, ampiamente documentati da un ricco apparato illustrativo. Il terzo polo di interesse verte sulla ricostruzione della grande mostra sull'arte e la civiltà etrusche, concepita e organizzata da Pallottino, e allestita a Milano nel 1955, da considerare un evento epocale negli studi etruscologici. Anche in questo caso, il filo rosso della continuità è rappresentato dal gran numero di calchi realizzati per la Mostra ed ora conservati presso il Museo universitario. Un ricco apparato di documenti inediti, raccolto dalla curatrice del volume, ricostruisce per la prima volta integralmente l'allestimento, dovuto all'architetto Luciano Baldessari, e illustra la perfetta sinergia stabilitasi fra i due grandi.